Concorso di progettazione per la riqualificazione del campanile della chiesa “Santa Venera” in Santa Venerina (CT)
“Si è cercato il progetto di una struttura la cui modernità non recasse offesa al contesto, i cui stilemi architettonici lo legassero ad esso indissolubilmente”
La frase che introduce la prima tavola di progetto come è di consuetudine riassume l’anima dell’intento progettuale: studiare un’opera il cui forte senso della modernità non impedisse uno stretto legame con il contesto, ciò attraverso una reinterpretazione della struttura campanaria e degli stili architettonici locali. Non di meno l’attenzione del progettista è caduta sugli aspetti pratici al fine di presentare un opera tecnicamente valida ed economicamente realizzabile, il tutto senza sottostare alla logica architettonica ma divenendo per questa spunto.
Da ciò la nascita di una struttura principale in calcestruzzo armato formata da una base con zoccolo, colonne e marcapiani, un semplice telaio quindi ma con l’intento di rifarsi all’ archetipo strutturale dei campanili del catanese, quindi colonne sugli angoli, a smorzare il peso visivo della struttura, marcapiani di forte impatto e a quote diverse, per battere il senso prospettico della vista, coperture forti e voluminose, per dare geometricità e al tempo stesso decorazione alla parte finale del campanile.
Ci si è quindi adoperati per studiare una struttura che interpretando gli archetipi locali ha dato vita ad un telaio formato da colonne come strutture verticali e marcapiani come elemento di unione orizzontale, questi ultimi sono diventati, come in natura sono i nodi del bambù, elementi che uniscono una funzione statica, l’irrigidimento della struttura, ad una estetica, il segnare architettonicamente l’altimetria del campanile. Detto telaio si presta perfettamente a sopportare i carichi dell’edifico campanile ma ancor più risponde alle possibili sollecitazione sismiche.
“La luce è divenuta elemento costruttivo accattivandosi lo sguardo diurno con il suo attraversare la struttura e quello notturno regalando a questa una volumetria inaspettata”
Questa frase si introduce il secondo aspetto del progetto; l’interpretazione della modernità, ovvero come essere coerenti con la struttura esistente. Si è scelto di simboleggiare quello che un campanile è: una struttura di richiamo visivo e acustico, il cui interno si risolve unicamente in una scala di accesso ai vari piani fino a quello delle campane. Facendo sempre riferimento all’architettura sacra siciliana si è escogitato il modo di rendere esplicita questa ambivalenza, lo stile antico e quello moderno, la struttura che contiene e lo scarso peso di quello che viene contenuto. Abbiamo smaterializzato la pelle che contiene quindi l’anima del campanile si smaterializza fino al punto di trasformarla in una serie di elementi frangisole mobili che ne mostrano l’interno in base all’ora e alle condizioni metereologiche.
Durante la notte le lamelle avranno una posizione di 30 gradi rispetto alla normale verticale chiudendo l’elemento scatolare senza però renderlo impermeabile alla luce che durante tutta la notte continuerà ad essere irraggiata dall’interno. Durante una normale giornata di bel tempo i frangisole si troveranno in posizione orizzontale, quindi mostreranno completamente la scala nell’interno e lasceranno che la luce attraversi liberamente la struttura; in caso di maltempo le lamelle si riporteranno nella posizione notturna, impedendo all’umidità di entrare nell’interno, il loro azionamento sarà affidato ad una centralina.
Gli elementi frangisole saranno in lamiera di alluminio verniciata montati su 4 montanti scatolari in acciaio che conterranno i meccanismi di movimento. La scala elicoidale che serverà i piani fino a quello campanario si svilupperà su un elemento tubolare portante in acciaio del diametro di 100 centimetri , assemblato in opera e munito di finestre d’accesso; infatti tutti le canalizzazioni, acque metereologiche, illuminazioni, reti dati, transiteranno nel suo interno. La rigidezza, quindi l’unione tra scala, profili scatolari dei frangisole e struttura in calcestruzzo, sarà garantita dai profili tipo Halfen che saranno affogati nel calcestruzzo armato con passo ogni marcapiano. La struttura del progetto così presentato non vuole porsi come rottura con il contesto bensì come libera interpretazione di un linguaggio che lo pone fra arcaicità e modernità; rimane la matura riflessione architettonica sulla preesistenza che occupava quel lotto, la necessità non sostituire allo sfregio architettonico una burla stilistica, riproponendo stili e linguaggi del passato.